Lo sa bene l’Associazione Sale in Zucca Onlus di Roma, che si rivolge al delicato mondo dell’infanzia portando avanti il messaggio della ludoterapia come forma di espressione delle emozioni dei bambini ricoverati in ospedale.
Sale in Zucca opera principalmente nei reparti di emato-oncologia e di neurochirurgia infantile degli ospedali di Roma: offre ai bambini ed alle loro famiglie dei momenti di svago e divertimento, ma anche un modo diverso per elaborare emozioni e pensieri che un ricovero ospedaliero porta inevitabilmente con sé.
La ludoterapia porta una ventata di allegria, aria fresca (ma pulita!), distrazione nelle lunghe giornate passate in ospedale, o a casa, sovente in solitaria e senza possibilità di grandi movimenti. Si svolge nel pieno rispetto della distinzione dei ruoli con le altre figure ospedaliere, segue e tiene conto di ogni indicazione che viene fornita dal personale medico ed infermieristico.
In ospedale e a casa: due progetti
Il Sabato del Villaggio è dedicato al reparto di Ematologia pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma e alla residenza Vanessa, una casa di accoglienza per bambini in cura nel reparto. Perché il “Sabato”‘?
Perché, ci spiegano gli operatori dell’Associazione, è la giornata che rischia di essere più solitaria del resto della settimana. Dal lunedì al venerdì c’è la routine, la domenica qualche visita.
Il sabato è un tempo di mezzo in cui le ore faticano a passare…
La Ludoterapia a domicilio ha come obiettivo principale aiutare i bambini e le loro famiglie a riprendere una quotidianità casalinga dopo un lungo periodo di ricovero. Per i bambini ospiti in case di accoglienza, l’obiettivo è rendere il soggiorno in residenza il più sereno possibile. Particolarmente importante risulta anche il riuscire a coinvolgere fratelli, sorelle, parenti nel gioco, per creare nuovi equilibri nella vita famigliare.
Le attività e i progetti di Sale in Zucca sono cadenzati da momenti di incontro attesi e pianificati che si intersecano con la progettazione dell’associazione stessa.
Soprattutto sono caratterizzati dai lunghi periodi dei mesi di lungodegenza in ospedale o in case di accoglienza dei bambini e delle bambine in cura per le cure emato-oncologiche.